Il contenuto della circolare n. è riservato.
A. S. 2024/2025
Azeglio, 21 gennaio 2025
Circolare interna n. 61
N. Prot. come da file di segnatura
Al personale dell’Istituto
Per gli alunni
Oggetto: Giorno della Memoria – LXXX anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz
Non c’è torto maggiore che si possa commettere
nei confronti della memoria delle vittime
che annegare in un calderone indistinto le responsabilità
o compiere superficiali operazioni di negazione
o di riduzione delle colpe, personali o collettive.
Sergio Mattarella, 26 gennaio 2024
Sono ormai trascorsi 80 anni da quel giorno di fine gennaio in cui, sul far del mezzogiorno, quattro giovani soldati a cavallo dell’Armata rossa giunsero ai cancelli del lager di Auschwitz, dove “sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide, e volgendo sguardi legati da uno strano imbarazzo sui cadaveri scomposti, sulle baracche sconquassate, e su noi pochi vivi” (P. Levi, La tregua, Torino, Einaudi, 1963).
Venticinque anni sono passati da quando, su iniziativa di Furio Colombo, scomparso pochi giorni fa, il Parlamento ha approvato la legge 20 luglio 2000, n. 211 – Istituzione del «Giorno della Memoria» in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Credo che uno dei compiti della scuola sia far sì che questi anni non siano trascorsi invano e penso che non sia quindi inutile riprendere e utilizzare, in una prospettiva di ampio respiro, le Linee guida nazionali “Per una didattica della Shoah a scuola” che il Ministero dell’istruzione ha diffuso nel 2018 e che qui nuovamente allego.
Accompagnavano quelle Linee guida, le parole esemplari che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva rivolto alle studentesse e agli studenti presenti al Palazzo del Quirinale il 25 gennaio 2018, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria e a 80 anni dalla proclamazione delle leggi razziali. Il Presidente Mattarella affermava tra l’altro che
sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma.
Credo valga la pena di rileggere quel discorso, che si concludeva con queste parole:
La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato.
La Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, si è definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo.
La nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che proclama e per gli ordinamenti che disegna, l’antitesi più netta.
L’indicazione delle discriminazioni da rifiutare e respingere, al suo articolo 3, rappresenta un monito. Il presente ci indica che di questo monito vi era e vi è tuttora bisogno.
Egualmente credo che tutti gli italiani abbiano il dovere, oggi, di riconoscere che un crimine turpe e inaccettabile è stato commesso, con l’approvazione delle leggi razziali, nei confronti dei nostri concittadini ebrei.
La Repubblica italiana, proprio perché forte e radicata nella democrazia, non ha timore di fare i conti con la storia d’Italia, non dimenticando né nascondendo quanto di terribile e di inumano è stato commesso nel nostro Paese, con la complicità di organismi dello Stato, di intellettuali, giuristi, magistrati, cittadini, asserviti a una ideologia nemica dell’uomo.
La Repubblica e la sua Costituzione sono il baluardo perché tutto questo non possa mai più avvenire.
Ed è il più alto mandato della scuola dare linfa e vita alla Costituzione, trasmettendone i valori e i principi alle nuove generazioni.
In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio si osserverà un minuto di silenzio e di raccoglimento. La Fiduciaria di plesso farà suonare per due volte consecutive la campanella quale segnale di inizio e una volta per indicare il termine, decidendo autonomamente il momento più opportuno.
Grazie,
il dirigente scolastico
Prof. Guido Gastaldo
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