Circolare 54 - 2022/23

Giorno della Memoria – LXXVIII anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz

Istituto Comprensivo Statale di Azeglio

 

A. S. 2022/2023

 

Azeglio,20 gennaio 2023

Circolare interna n. 54
N. Prot. come da file di segnatura

Al Personale
Per gli alunni

 

Oggetto: Giorno della Memoria – LXXVIII anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.

… Ad Auschwitz tante persone
ma un solo grande silenzio
è strano non riesco ancora
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come può un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ma ancora tuona il cannone
ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
che l’uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.

Francesco Guccini, La canzone del bambino nel vento

In occasione dell’anniversario della data simbolo di una tragedia che ha segnato la storia dell’umanità, desidero ancora una volta sottolineare che ricordiamo e celebriamo non per sterile e vuoto esercizio rituale, ma perché la memoria del passato è uno dei valori più profondi e significativi delle società umane e rappresenta l’occasione concreta per costruire un mondo migliore, in cui il vento della sopraffazione, della brutalità e della violenza dell’uomo sull’uomo finalmente si posi. Non è una utopia, ma una prospettiva realizzabile, a patto che ciascuno, ogni giorno, con ferma e ostinata convinzione, faccia “la propria parte”.

Come ha scritto Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
In tutte le parti del mondo, là dove si comincia col negare le libertà fondamentali dell’Uomo, e l’uguaglianza fra gli uomini, si va verso il sistema concentrazionario, ed è questa una strada su cui è difficile fermarsi.
Per questo meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti. Tutti devono sapere…”

Sulla base di queste considerazioni, vi invito ad operare affinché le iniziative didattiche che attuerete in questo periodo in cui si celebra il Giorno della Memoria siano l’occasione per una feconda riflessione (graduata in relazione all’età e alla sensibilità dei bambini e dei ragazzi) non solo sugli orrori del passato ma anche sulle tragedie del presente, tanto più in momenti difficili quali quelli che stiamo attraversando, che coinvolga tutti e tutte le discipline.
Coltiviamo la memoria e la storia, educhiamo ed educhiamoci al rispetto e alla tolleranza perché, come ha scritto Bertolt Brecht a proposito della Shoah e come troppo spesso quotidianamente si sperimenta, “la matrice che ha partorito questo mostro è ancora feconda”.

In questi giorni, tra le innumerevoli e strazianti testimonianze di quella barbarie, è riaffiorata la tragica storia di una bambina portata via nel vento.
Elena Colombo, 10 anni appena, i cui genitori erano stati arrestati e deportati ad Auschwitz, dove furono uccisi quasi subito, messa al sicuro dalla madre, inizialmente riuscì a sfuggire alla cattura. Pochi mesi dopo però le SS tedesche e i fascisti italiani trovarono anche lei. Elena si illuse di potersi ricongiungere con i genitori e, prima di essere caricata sul carro bestiame che l’avrebbe condotta dal campo di transito di Fossoli ad Auschwitz, scrisse una cartolina alla sua più cara amica: “Cara Bianca, devo darti una notizia meravigliosa. Oggi mi hanno annunciato che finalmente potrò raggiungere i miei genitori! Andrò anch’io nel campo tedesco dove lavorano e così li potrò rivedere e stare con loro. Non c’è bisogno che tu mandi pacchi, non preoccuparti più per me. Sono tanto felice! Parto domani per la Germania”. Dopo cinque giorni e cinque notti di viaggio, da sola, con pane secco, un po’ d’acqua e la paglia per dormire, Elena giunse ad Auschwitz il 10 aprile 1944. Non vide l’alba del giorno successivo.

Giovedì 26 gennaio ad Elena Colombo verrà intitolata la scuola primaria di Forno Canavese, dove inizialmente si era rifugiata con la sua famiglia.

Venerdì 27 gennaio si osserverà un minuto di silenzio e di raccoglimento. La Fiduciaria di plesso farà suonare per due volte consecutive la campanella quale segnale di inizio e una volta per indicare il termine, decidendo autonomamente il momento più opportuno.

Grazie per la disponibilità e la collaborazione,

il dirigente scolastico
Prof. Guido Gastaldo

 

 

 

 

 

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