Il contenuto della circolare n. è riservato.
A. S. 2023/2024
Azeglio, 25 gennaio 2024
Circolare interna n. 61
N. Prot. come da file di segnatura
Al personale dell’Istituto
Per gli alunni
Oggetto: Giorno della Memoria – LXXIX anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz
Perché ogni notte io torno a Birkenau
C’è anche chi afferma che è giunto il momento di perdonare.
Io non posso perdonare.
Non perdonerò mai.
Ida Marcheria
Trasmetto in allegato la nota del Ministero relativa al Giorno della Memoria.
Alle parole del Direttore Generale mi permetto di aggiungere qualche elemento che forse può contribuire ad integrare il quadro lì delineato.
Il 14 luglio 1938 su Il Giornale d’Italia viene pubblicato il cosiddetto Manifesto della razza, redatto da un gruppo di studiosi fascisti. In esso si afferma che la razza italiana è prettamente ariana e che gli ebrei sono estranei e pericolosi per il popolo italiano.
La prima misura antisemita è l’avvio, dal 22 agosto 1938, del censimento degli ebrei presenti in Italia.
Dopo il censimento, a partire da settembre, sono emanati una serie di regi decreti per inasprire le condizioni degli ebrei. Una delle prime misure dispone l’espulsione degli ebrei dalla scuola.
I dati del censimento saranno poi utilizzati dal governo fascista e dai tedeschi per arrestare e deportare oltre 8500 ebrei nei campi di sterminio.
Il 18 settembre 1938 in piazza dell’Unità a Trieste, città di confine che era sempre stata un crogiolo di popoli e culture diverse, di fronte a una grande folla, Mussolini annuncia l’emanazione delle leggi razziali antiebraiche. Per non ostacolare la visione del duce, affacciato al balcone del palazzo del Governo, era stata rimossa dalla piazza la settecentesca Fontana dei quattro continenti, che sarà ricollocata solo nel 2000.
Quel giorno, quando si ritenne necessario addirittura spostare una fontana secolare, può essere considerato l’inizio della distruzione degli ebrei d’Italia e, insieme a loro, dei molti “diversi” e dei tanti nemici che il regime fascista condusse alla morte, spesso dopo atroci sofferenze.
Chi vorrà potrà leggere, o rileggere, seguendo le indicazioni fornite in calce alla presente, la storia di Ida Marcheria, una bambina deportata a 14 anni che, sopravvissuta al lager, diverrà una delle instancabili testimoni di quell’esperienza terribile.
Poiché quest’anno il Giorno della Memoria cade di sabato, credo che ogni plesso possa scegliere liberamente quando sia più opportuno ricordare, in un momento di raccoglimento collettivo, “ciò che è accaduto”.
Cordiali saluti,
il dirigente scolastico
Prof. Guido Gastaldo
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Serena Praolini